Geraldina Piazza

La Coppa delle 100 ghinee

Era il 1851 quando l’élite aristocratica del Royal Yacht Squadron britannico organizzò una regata aperta a imbarcazioni di tutto il mondo, in cui si doveva circumnavigare l’Isola di Wight. Si presentarono ben 14 imbarcazioni inglesi molto agguerrite mentre, l’unico sfidante straniero era la barca America appartenente a John Cox Stevens, commodoro e fondatore del New York Yacht Club, condotta, però, da un inglese. 

Così nacque la Coppa delle 100 Ghinee. 

Il timoniere inglese di America condusse la sua barca intorno all’isola e all’interno delle boe che delimitavano i bassi fondali, accorciando il percorso di parecchie miglia. Questo fece tagliare il traguardo agli americani con ben 21 minuti di vantaggio. Gli inglesi tentarono un ricorso ma, poiché non era specificato da che parte bisognava girare le boe lo persero. 

I giochi di fuoco, preparati per festeggiare l’arrivo degli inglesi, avevano un sapore amaro.

Il New York Yacht Club mantenne salda la coppa nelle sue mani per ben 25 sfide nell’arco di 132 anni, tant’è che le 100 Ghinee furono completamente cancellate dal nome America, del primo vincitore.

Dopo la seconda guerra mondiale si stabilirono delle regole con dei parametri, fissi, entro i quali doveva essere costruito lo scafo che partecipava alla sfida. Nacquero i 12metri Stazza Internazionale, sui quali si è regatato fino al 1988.

Nel 1983 gli sfidanti erano parecchi, riuniti in consorzi e sindacati che, composti di molti finanziatori, potevano meglio affrontare le notevoli spese. E fu necessario creare una serie di regate che mettesse in competizione gli sfidanti per scegliere quello che avrebbe gareggiato contro il defender.

Nacque così la Louis Vuitton Cup, il cui vincitore era, ufficialmente, lo sfidante di Coppa America.

La prima barca italiana che partecipò alla Louis Vuitton Cup fu Azzurra, dello Yacht Club Costa Smeralda e con il sostegno di Gianni Agnelli e dell’Aga Khan. Concluse le regate con un onorevole terzo posto, con il coordinamento di Cino Ricci e Mauro Pelaschier al timone.

Fu quell’anno che, dopo tempo immemorabile, la coppa America fu vinta da Australia II, schierata dallo Royal Perth Yacht Club. Fino a quel momento l’essere detentori della coppa permetteva di dettare le regole oltre che scegliere dove si sarebbe svolta la regata. Ed erano vantaggi non da poco. Ma questo vantaggio durò ben poco perché lo skipper americano sconfitto, Dennis Conner, si riprese la coppa dopo quattro anni, portandola a San Diego, dove rimase fino al 1995.

Solo l’italiano Il Moro di Venezia, dell’armatore Raul Gardini, con al timone l’americano Paul Cayard,  arrivò alla Coppa America nel 1992 contro America3  perdendo, però, 1 a 4!  Era la prima volta, dopo 141 anni che lo sfidante non era anglofono.

Moltissime anche le bagarre legali per i materiali utilizzati, per la forma degli scafi, per il bulbo e molto altro.

Nel 1995 Team New Zealand, in rappresentanza dello Royal New Zealand Yacht Squadron, con Russell Coutts al timone, portò la coppa in un nuovo continente: la Nuova Zelanda. 

Era il 1999 quando l’italiano Francesco De Angelis su Luna Rossa, del consorzio Prada, vinse la Louis Vitton Cup andando a competere contro il detentore Team New Zealand. Persero 5 a 0, ma era iniziato il lunghissimo rapporto di amore tra Patrizio Bertelli e questa grande brocca d’argento.

Nel 2002 passa, inaspettatamente, alla Svizzera, dove un armatore italiano, Ernesto Bertarelli, lì residente, aveva creato il fenomeno Alinghi, timonato ancora da Russell Coutts, che portò le regate in Spagna, a Valencia dopo una serie di regate preliminari che videro anche Trapani protagonista con panorami mozzafiato e brillante organizzazione.

Dopo queste regate fu tutto un susseguirsi di cause e tribunali che si placarono solo nel 2010.

Gli scafi si evolvono, catamarani, pinne, foil, mostri volanti e Miuccia Prada, sponsor e cuore, con il marito Bertelli, di Luna Rossa inaugura il quinto scafo nel 2021. Pronto ad andare in acqua per farci sognare.

Sulla barca un coordinatore, Max Sirena e due timonieri, Jimmy Spithill e Checco Bruni,

palermitano fino al midollo, che, dopo le vittorie urla “Forza Palermo”, e un equipaggio affiatatissimo e molto agguerrito.

Per Luna Rossa e il team Prada è la sesta sfida. La Louis Vuitton Cup viene sovrastata dalla Prada Cup che seleziona lo sfidante e Luna Rossa trionfa aprendo le porte all’Italia per l’America’s Cup. E il patron Bertelli ci arriva a settantacinque anni!

Una regata l’abbiamo vinta noi e una loro. Ma questo ha dimostrato che la barca c’è. È veloce, i timonieri sanno partire bene e l’equipaggio non sgarra una manovra.

Così, puntiamo la sveglia alle quattro del mattino, e soffiamo tutti dal lato giusto!

2 pensieri su “La Coppa delle 100 ghinee

  1. Giuseppe Visconti

    Brava Geraldina, preziosissime informazioni su ciò che sta appassionando anche quelli come me che non distinguono una strambata dall’orzare Speriamo che i prossimi capitoli parlino di cose decisamente più mediterranee.

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