Geraldina Piazza

L’eliminacode ovvero discussioni surreali

Poi non dite che capitano tutte a me!

Interno giorno – Supermercato -Reparto salumeria

Faccio la spesa e mi serve il prosciutto crudo, con molto grasso intorno, per poterlo utilizzare come esca per le pillole quotidiane di Sette. Anche se questa è un’altra storia. Mi avvicino al banco salumeria mentre due persone sono già in coda e mi avvicino ai bigliettini del turno. Allorché i due esordiscono: “Ma noi eravamo soli e non l’abbiamo preso”. Niente di che, siete prima di me.

Col mio bigliettino in mano vado a prendere i latticini e poco altro in giro. Mi riavvicino al banco e stavano servendo una signora che aveva un orrendo cagnetto cisposo nel carrello. La sento commentare con l’altro all’indirizzo di una giovane donna che, invece, si era allontanata per prendere la pasta: “La vede quella? ha preso il bigliettino e ora se ne va in giro. Cosa spera? di mantenere il turno?” Il signore, scocciato si volta ma io non posso resistere: “Certo! se no a che serve prendere il turno? A potersi allontanare per fare altre cose e non perdere tempo!”

La signora si volta verso di me e, col tono incazzato: “Ma lei sta scherzando, Sta scherzandooo???” “No, – rispondo io – allora perché c’è l’eliminacode?…lei pensa che bisogna fare il turno fisicamente, in fila? Perché prendere il numero?” E lei: “Vuole scherzare. Allora, se io vado alla posta che faccio? prendo il turno e me ne vado???” “Certo! e che fa? resta lì un’ora in attesa?” “Lei vada in un ufficio, si informi coi decreti ministeriali…che maleducazione” “Mi scusi, ma sarei maleducata perché non le dò ragione?” Nel frattempo mi volto in giro e mi accorgo che la giovane donna che sceglieva la pasta rideva apertamente.

La signora finalmente finisce fra le risatine dei presenti, si prende il carrello con l’orrendo cagnetto e si allontana. Quindi mi faccio servire e vado alla cassa, dove, la povera cassiera era esausta per delle discussioni che aveva avuto per le monetine di resto quando entravo. Allorché commento: “E che vuole, ce n’è gente strana in giro”. Le accenno a quello che era successo e commenta: “Ma allora a che serve prendere il turno?” e sorridiamo insieme. Nel frattempo la signora, che stava indietro, in agguato, subentra: “Ma lei sta parlando ancora di me???” “Certo – rispondo – e la ringrazio perché mi sta dando lo spunto per un bell’articolo sull’idiozia umana”.

La signora mi guarda basita mentre mi prendo la spesa e me ne vado ridacchiando.

Un pensiero su “L’eliminacode ovvero discussioni surreali

  1. Maura de Bernart

    Mia cara amica e sorella Geraldina….è perché lì siete civili….
    In situazione analoga qui, un tale corpulento ha minacciato fisicamente la sottoscritta (ligia, con il suo bigliettino numerato in mano, la mano poggiata sul deambulatore ….e capelli visibilmente bianchi….)… Gli ho tenuto testa con le parole…. Poi fuori per fortuna è passata un’auto del 113, guidata da una mia amica e vicina in divisa, e le ho subito riferito…. preoccupata per quello che persone così possono fare alle donne che abitano con o vicino a loro…. Lei mi ha sorriso e mi ha detto “vado prof, lo conosciamo….”…. Recidività alquanto sgradevole…..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *