Geraldina Piazza

Capovolgimenti

Succede che giochi a Ruzzle per rilassarti, una partita ogni tanto all’interno di una squadra dove tutti usano degli pseudonimi, quindi, capisci se sono uomini o donne solo attraverso la figurina che si mette al posto della foto. Poi succede anche che, dopo un anno che giochi con la stessa squadra, che di contro ha un nome carino e augurale “Peace & Love”, trovi persone educate e amabili, con cui ci si saluta, si commenta, ci si fanno gli auguri e si chiacchieri.

Poi ci sta anche che qualcuno non giochi per qualche manche e che gli altri si domandino perché.

Così veniamo a sapere che Tempestaluna, scopriamo poi essere Sonia, è stata in ospedale perché non sta bene per problemi gravi, capiamo legati a un tumore. Essendoci passata le do l’indirizzo del mio blog in cui ho scritto anche delle mie reazioni che mi hanno portato a uscire dal tunnel con un bel colpo di reni, sperando possa aiutarla.

Lei mi ringrazia e continuiamo a giocare chiacchierando di punti e di avversari scorretti (sì, anche in una minchiata di gioco come Ruzzle c’è chi bara palesemente…). Il 24 ci facciamo gli auguri di Natale e il 25 riceviamo un messaggio nella chat che dice, più o meno: “Sono il figlio di Tempestaluna, mamma ci ha lasciato ieri a 55 anni. E’ stata una grande donna.”

Sono rimasta basita, addolorata e rammaricata. Ho chiesto al figlio cosa avesse avuto. Un tumore al pancreas, scoperto il 15 novembre, che in un mese se l’è portata via. Sì, aveva letto il mio blog e le aveva fatto piacere… E adesso a me che mi importa? Io volevo continuare a chiacchierare, a giocare, a scambiarci commenti e a salutarci la mattina.

Non la conoscevo. E allora? Mi era piaciuta subito.

E poi penso alla precarietà della vita, della nostra esistenza. A come ci arrabbattiamo per stronzate, ci incazziamo per accadimenti che non dovrebbero meritare un istante della nostra attenzione.

Forse avere convissuto con una malattia come è stato con l’ictus devastante di papà o con il mio tumore, ti cambia veramente tutto. I valori e le cose a cui dare importanza spostano il baricentro dei tuoi interessi. Probabilmente rendendoti più dura, più insensibile, ma, certamente, ridandoti il vero senso della vita.

Spero che Sonia legga anche queste pagine, e che la sua famiglia riesca a ritrovarla in ogni gesto quotidiano, in un suono, un profumo, un alito di vento per riuscire a trovare la forza di andare avanti.

Io, a modo mio, la penserò.

 

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