Geraldina Piazza

Ricordi di Natale


Credo che in ognuna delle nostre famiglie ci sia una vecchia zia non sposata (ai tempi si diceva in modo molto irriverente “zitella”) che accudisce un po’ tutti. Non ha una sua famiglia ed adotta quella dei suoi fratelli o sorelle, comprensiva di figli, nipoti e gatto di casa.

In casa nostra c’era la zia Vera, unica single tra sette femmine e un maschio, come comandavano le belle famiglie numerose dei primi del secolo scorso, molto schiva e riservata, ma piena di affetto per tutti.

La zia Vera aveva la passione per la montagna, e partiva ogni estate per un mese. Sceglieva con cura la sua meta, fra le mille possibilità che le offrivano in agenzia, e, sfogliando depliant su depliant, puntava il dito sulle foto più suggestive e preparava la valigia. Viaggiava rigorosamente in treno (non aveva nemmeno la patente) e raggiungeva le località più arroccate con pullman che arrancavano arrampicandosi sui tornanti, fra gli abeti e le mucche.

Al rientro da ogni viaggio c’era un regalino per ogni nipote (ed eravamo 19!), stipato nella sua valigia diventata pesantissima. 

Un anno, sarà stato il 1970 o giù di lì, tornando da non mi ricordo più quale valle Svizzera, portò a tutte le nipoti, dai 10 ai 18 anni, dei piccoli kit che contenevano: 

1 pallina da tamburello, un sacchettino di perline dello stesso colore, uno di cannette, uno di paillettes ed uno di spilli.

Il tutto serviva per comporre una palla di Natale molto particolare, da appendere con un nastro d’oro, o da poggiare su un tavolino per fare allegria.

Quella, portatami dalla zia Vera e subito montata, non ho idea di dove sia finita, ma, ripescando nella memoria quel regalo, sono riuscita a ritrovare, girando per mercerie e negozi di giocattoli, tutto il materiale necessario a rifare quelle palline, e ne ho composte di svariati colori.

Basta mettere in uno spillo una perlina, una paillette, una cannetta e di nuovo una paillette, in questo preciso ordine, per poi infilzare il tutto nella morbida pallina da tamburello. Con un po’ di pazienza, magari guardando la tv con un plaid sulle gambe, il gioco è fatto ed avrò il piacere di aver creato un decoro natalizio carino e originale con le mie mani.  

E se anche voi avrete voglia di cimentarvi ricordatevi con affetto della zia single che avete in famiglia!

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